Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana

Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

mercoledì 3 agosto 2016

2016 ANNO NAZIONALE DEI CAMMINI. Mentre in Italia nascono nuovi Cammini noi stiamo a guardare

Mentre in Italia nascono nuovi Cammini noi stiamo a guardare.
Come si evince dalla Carta dei Cammini d’Italia la Calabria e la Basilicata hanno un “Grande Buco” .
Ma a ben vedere sul Pollino esiste già un Cammino detto dei Briganti organizzato a suo tempo dalla Comunità Montana Val Sarmento, solo che non lo percorre nessuno perché non è segnalato e nessuno sa della sua esistenza.

Carta dei Cammini in Italia. Da notare come non c'è nessun percorso
consigliato in Calabria e Basilicata.
A questo si aggiunge il “Cammino Mariano”, che collega tutti i santuari dedicati alla Madonna: esso è in fase avanzata di progettazione, ma… fermo perché l’Ente Parco non ha il coraggio di indire la procedura di gara affinché questa idea del prof. Mario Martino si trasformi nel tracciato completo percorribile anche da chi non ha grandi esperienze di Cammini.
Sul Pollino si preferisce spendere denari per realizzare il TRAMPOLLINO. Tanto più che questo secondo è già stato finanziato con fondi della Regione Basilicata giacenti nei “tiretti” dell’Ente Parco da quasi due anni e in attesa di essere spesi
Ci sono tanti spunti nella storia calabrese per realizzarne e di davvero interessanti nel nostro territorio: da San Francesco di Paola, a Norman Douglas gli altri Viaggiatori del Gran Tour…, sulla linea del “Cammino dell’Inglese” realizzato in Aspromonte, che fino ad ora è stato inteso come una tappa escursionistica…  

Ancor più proprio quest’anno che il Ministro dei Beni Culturali ha proclamato il 2016 ANNO NAZIONALE DEI CAMMINI.
Ecco un’altra occasione perduta e proprio nell’anno del giubileo della Misericordia che ha dato nuova linfa a quei luoghi di devozione da sempre meta di pellegrinaggio.
Noi no!
Continuiamo a costruire cattedrali nel deserto in nome di non si sa bene quale sviluppo sostenibile.
Nel frattempo si favorisce il riavvio della Centrale del Mercure, si costruisce una mega struttura sulle ceneri della “Tenuta delle Principessa”, chiusa ancora prima di essere aperta, nonostante l’affidamento, ma mai preso in carico, a una cooperativa di servizi.
Ripristinare il Sentiero dei Briganti, no!
Logo Camminomarianopollino.
Avviare la realizzazione, almeno per il versante lucano, del Cammino Mariano del Pollino, no!
La Via Francigena, che ha tutti i crismi per essere l’equivalente italiano di quel che è diventato in questi ultimi anni il Cammino di Santiago, proprio nell’anno giubilare sta registrando la presenza di grandissimo numero di camminatori.
Non è solo la fede la ragione dei camminatori che s’avviano per questi cammini: è desiderio di essere a contatto con la natura, di ritrovarsi nell’andare a passo lento… meditando…
L’andare a piedi è una nuova forma di turismo capace di mettere in rete e far conoscere borghi abbandonati, piccoli paesi di montagna, aree protette sconosciute alle grandi masse.
In Italia sono quasi settemila i chilometri percorribili da Nord a Sud, ripartiti in circuiti e itinerari di difficoltà e lunghezze diverse in cui si diluiscono storia, arte, sacro e profano. Nei siti sparsi in Rete si possono trovare i vari percorsi divisi in tappe, con mappe dettagliate, informazioni utili, elenchi di luoghi dove mangiare e dormire. 
Ne ho scelti undici che meritano di essere conosciuti e che un giorno vorrei percorrere tutti.

1.     Via Francigena: 1000 km dal San Bernardo a Roma


Il percorso è quello tracciato dall’Arcivescovo britannico Sigerico nel suo viaggio di ritorno dalla “città eterna” a Canterbury nel 990. Mille chilometri di strada che dal passo del Gran San Bernardo attraversano l’Italia dal nord al centro in 79 tappe, fino a Piazza San Pietro, tra natura, borghi che hanno mantenuto tutto il fascino delle loro architetture e scorci di storia. Al percorso principale si aggiunge la “Via Francigena del Sud”, che arriva fino a Brindisi l’imbarco per raggiungere la Terra Santa, e che si spinge fino a Santa Maria di Leuca. Chi incomincia il cammino, può ricevere la credenziale che testimonia lo status di pellegrino. La strada, nel 1994 è stata riconosciuta “itinerario culturale del Consiglio d’Europa”.

2.     Via degli Abati: 190 km sui monti tra Pavia e Pontremoli

Nell’Alto Medioevo i Longobardi, prima di conquistare il passo della Cisa, utilizzavano questa strada per spostarsi da Pavia, capitale del loro regno, ai domini della Tuscia e alla zona di Lucca.
Nota anche come “Via Francigena di Montagna”, la Via degli Abati costituisce una variante più antica e impegnativa rispetto a quella tracciata dall’Arcivescovo Sigerico che, per arrivare dalla Toscana all’Emilia, passò per la Cisa. Per ogni tappa si possono ottenere i “certificati di passaggio” che testimoniano l’avvenuto cammino: questa “via degli abati” si può percorrere in otto giorni.


3.     Cammino di Sant’ Agostino

La Basilica del Pettoruto: uno dei Santuari più importanti toccato dal
Camminomarianopollino.
Il “Cammino di Sant’Agostino” è un pellegrinaggio mariano ideato per raggiungere e collegare nelle sue tappe cinquanta santuari mariani della Lombardia. Il percorso tocca tre località lombarde legate alla figura di Agostino da Ippona: Rus Cassiciacum (oggi Cassago Brianza), luogo della sua conversione, Milano, la città capitale imperiale luogo del battesimo, e Pavia, ove si trovano le reliquie.
Il tragitto prevede anche la possibilità di percorrere a piedi - nei due sensi - da Pavia a Genova, città in cui le reliquie agostiniane furono sbarcate nel VII secolo per essere traslate a Pavia percorrendo la Via del Sale. La lunghezza attuale dei percorsi italiani è di 926 km. È possibile una prosecuzione del cammino per ulteriori 605 km in terra nordafricana, da Tunisi-Cartagine a Ippona e ritorno, passando per Tagaste: i luoghi in cui il Santo della Grazie nacque si formò e operò.

4.     Cammino dei briganti: 100 km tra Abruzzo e Lazio


Una tempo i confini tra Lazio e Abruzzo erano la terra dei briganti della banda di Cartore che, tra la Val de Varri la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino, combattevano contro l’invasione dei Sabaudi, spostandosi sulla frontiera che allora separava lo Stato pontificio dal Regno borbonico. Attualmente un circuito ad anello di cento chilometri ricalca le loro orme passando tra borghi medievali sconosciuti, boschi e radure che attraversano la Marsica e il Cicolano.

    5. Cammino di Assisi: da Dovadola ad Assisi in 300 km

Camminomarianopollino. In cammino verso Grisolia paese.
Il “Cammino di Assisi” raggruppa tradizioni locali di pellegrinaggio, nate intorno alla vita e alle opere di san Francesco di Assisi e di sant’Antonio da Padova, e che interessano luoghi come La Verna, Cerbaiolo, Montecasale e Montepaolo. L’inizio del percorso unificato è a Dovadola, in provincia di Forlì, dove si intreccia con il “Cammino di Sant’Antonio” dedicato al Frate portoghese. Da lì si prosegue per 300 chilometri attraverso borghi, boschi e alture, toccando eremi e santuari, come quello di La Verna, o quello del Buonriposo e della Casella. La meta finale è Assisi, la città di san Francesco.



      6.     Via degli Dei: da Bologna a Firenze in 130 km


  Gli Etruschi la percorrevano secoli fa per garantirsi un collegamento tra Fiesole e Felsina, nella pianura Padana. I Romani, la trasformarono nella “Flaminia militare”, una strada lastricata che consentiva di attraversare l’Appennino tosco-emiliano; fu utilizzata come semplice mulattiera anche nel Medioevo.


7.     Cammino di San Benedetto: 310 km da Norcia a Montecassino 

Nato sulle tracce della vita e delle opere di san Benedetto da Norcia, il percorso si snoda nel cuore del centro Italia e si estende per 310 chilometri suddivisi in 16 tappe che dall’Umbria portano sino al Basso Lazio, al confine della Campania, seguendo le antiche vie di collegamento tra i monasteri benedettini.
Si inizia da Norcia, paese natale del Santo, per arrivare, attraverso i monti Sibillini e la valle dell’Aniene, a Subiaco, fino a terminare il percorso a Montecassino.
 

       8.      Cammino di Sant’Antonio: più di 400 km da Venezia/Padova fino a La Verna


L’itinerario è di oltre 400 chilometri (a seconda che si parta da Venezia, Padova o dai santuari antoniani di Camposampiero) e rievoca la vita itinerante del frate. Passando per sentieri immersi nella natura, tra rocche e badie, si arriva a Montepaolo in Romagna e infine al Santuario di La Verna, in provincia di Arezzo, attraverso venti tappe.


9.     Via della Transumanza: 224 km da L’Aquila a Foggia

Un cammino, riscoperto relativamente di recente, che affonda le sue radici in una delle più lontane tradizioni d’Italia: la transumanza. Fino a cinquant’anni fa i pastori lo utilizzavano ancora. Il “Tratturo Magno” è il più grande e importante delle “vie d’erba” che si percorrevano per spostare le greggi di pecore da Nord a Sud e viceversa. Uomini e bestiame impiegavano circa quindici giorni per viaggiare dall’Abruzzo alla Puglia a piedi. In tutto, sono 224 chilometri che, partendo da L’Aquila e lasciando alle spalle i massicci del Gran Sasso, portano fino al Tavoliere delle Puglie, lambendo le sponde del mare Adriatico.

10.   511 km verso Monte Sant’Angelo

Camminomarianopollino. Un momento durante i sopralluoghi lungo
il tragitto dal Pettoruto ai Pantagnoli di Grisolia

Forse ancor prima di Roma e di Santiago di Compostela, una delle storiche mete dei pellegrini era Monte Sant’Angelo, il luogo dove si dice che nel 490 d.C. in una grotta apparve l’Arcangelo Michele. Il cammino era noto fin dai tempi di san Francesco come via per la Terra Santa e abbiamo notizia che egli stesso si recò in questa grotta in pellegrinaggio. Per i viaggiatori moderni, che si mettono in marcia sulle orme del Santo di Assisi, il percorso è costituito da 25 tappe a piedi (10 in bicicletta) che dall’Abruzzo portano in Puglia, passando per il Molise e attraversando, così, quel pezzo d’Italia ancora poco conosciuto di dannunziana memoria che scende “all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti”.

11. Italia Coast to Coast: 400 km dal Conero all’Argentario


Cammino di Santiago. Soluzione ingegneristica per far superare un guado
ai pellegrini
Una traversata dell’Italia dal mare Adriatico al Tirreno tagliando lo Stivale in perpendicolare, dal Conero all’Argentario.
 Italia Coast to Coast è un itinerario di 400 chilometri da percorrere a piedi o in bicicletta per riscoprire il cuore dell’Italia, fatto di borghi semisconosciuti, rovine, tradizioni popolari e paesaggi mozzafiato. Una Route 66 nostrana che si snoda attraverso sentieri, tratturi, sterrati e strade dove non passa quasi mai nessuno, un’Italia dimenticata e dalla bellezza straordinaria e nascosta. Si parte da Portonovo, un borgo di pescatori vicino ad Ancona, per poi seguire la via verso le alture fino a Nocera Umbra, città della acque, e giungere ad Assisi. Le tappe toccano poi Todi, la “perla dell’Umbria”, Orvieto con la sua storia e i suoi monumenti, e il Lago di Bolsena, fino ad arrivare a Manciano sulla Maremma e approdare a Orbetello, meta finale del percorso.
Rispetto a questi undici Cammini che hanno già una loro “storia”, in conclusione, anche la Calabria e la Basilicata, oltre ai pochi già esistenti e quasi sconosciuti, solo se lo si volesse, potrebbero averne diversi altri che possono essere realizzati in poco tempo.  
Basterebbe davvero poco e proprio perché non sono necessarie ingenti somme … non se ne fa nulla!


Nessun commento:

Posta un commento