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Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

lunedì 19 settembre 2016

A proposito del Casino Toscano, una piccola precisazione


La "chiave" del casino con le iniziali del
proprietario. (Photo di E. Pisarra)
A proposito della Famiglia Toscano proprietaria dell’omonimo casino, mi preme precisare che non sono Marchesi e non hanno altri titoli nobiliari.

Sono semplicemente dei proprietari terrieri di Cassano Jonio con interessi nella Piana di Sibari e in alcune zone del Pollino.

Inoltre, mi è stato chiesto di indicare la fonte, quando affermo che “Prima del completo abbandono ci fu un ultimo tentativo da parte dei proprietari di cambiare l’uso di questi suoli: far diventare questi posti una sorte di grande dormitorio costituito da tantissime piccole case di legno disseminate tra i faggi, ma il pronto intervento delle associazioni ambientaliste bloccò il tentativo di speculazione.”

Ebbene – pur non ritenendo necessario indicare la fonte di questa informazione, in quanto questo post sul Casino Toscano, non ha nessuna pretesa di essere un saggio, un’analisi sociologica, 
Locandina di vendita delle casette di legno proposta
dalla agenzia immobiliare La Gioconda di Napoli. 

antropologica o quant’altro – ma semplicemente un richiamo e una sollecitazione all’autorità che gestisce il parco, posso tranquillamente affermare che questa notizia è contenuta nella premessa al PIANO DI PARCO NAZIONALE proposta a suo tempo dal WWF Italia (Roma 1972) e in molti articoli apparsi sui quotidiani e sui periodici locali a proposito del Progetto di realizzazione di case in legno prospettato dalla società La Gioconda. Infine, altri particolari mi sono stati raccontati personalmente da Domenico Cerchiara, sindaco di San Lorenzo Bellizzi e da Francesco Giorgio, vero pioniere, scopritore e esploratore del Pollino.


Mi scuso con i lettori e i diretti interessati. 

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